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07/07/13

La pazienza ha un limite e la natura l’ha raggiunto



E’ abbastanza finito il momento del buonismo…. Dobbiamo insegnare, spiegare, capire…. Forse era vero negli anni ’70, ma ora chi in Italia può dire di non sapere o non capire che la natura va rispettata e l’importanza del Bene Pubblico?!?!
E’ il momento delle lezioni a suon di parole a brutto muso! Non ci sono scuse, ORA BASTA!!!!



Sono Bruno Pepe, socio fondatore di GreenOceanSurfing. Per la prima volta (e l’ultima) mi trovo a usare i canali ufficiali per mio sfogo personale, volendo far arrivare il messaggio a quante più persone possibile.
A Nord di Anzio “Paese”, si trova il Lido delle Sirene; lì una delle poche spiagge pubbliche del litorale, un bene prezioso. Su questi lidi è nata l’idea di GreenOceanSurfing e sempre qui abbiamo combattuto insieme con tutti gli altri volontari e soci contro la “roccificazione” della costa. Il nostro HomeSpot. Io personalmente amo questo luogo con tutti i suoi pregi e difetti e per questo sono sempre pronto a difenderlo e a cercare di mantenerlo nel modo migliore. Spesso con altri “fessi” facciamo pulizie più approfondite o semplicemente diamo una rassettata quando ci troviamo in spiaggia. Estate e Inverno. La differenza fra le 2 stagioni è il motivo vero per cui mi trovo a scrivere in questo momento. Mentre infatti nella stagione fredda il nemico che si fronteggia è quasi invisibile, tanto che i rifiuti che raccogli sono quasi detriti e appaiono come residui del mare, quasi fosse un fenomeno di una natura malata; col caldo orde di gente si riversa sulla spiaggia e il nemico si palesa costantemente nelle cicche spente e ricoperte dalla sabbia, nelle carte dei gelati buttati in terra o nei mucchi di plastiche varie che come per magia si creano dal nulla. Io mi sono francamente rotto i cosiddetti….tanto per far capire il problema semplicissimo riporto il “raccolto” di 50 metri di spiaggia in un giorno comune di fine giugno:

-          6 bicchieri di plastica
-          4 cannucce
-          2 cucchiaini di plastica per gelato
-          1 soletta da scarpa
-          1 bottiglia di plastica
-          1 contenitore piccolo di the freddo
-          1 pannilino per bambini usato (!!!!)
-          1 tubetto per la crema solare finito
-          1 cassetta di polistirolo
-          Un TOT di pezzetti e brandelli di polistirolo, plastica, carte di gelato e cicche….



 Ma la scorsa notte sono arrivato al limite di saturazione, quando un gruppo di ragazzi ha deciso di organizzare un falò sulla spiaggia (e grazie a Dio ancora è permesso, almeno qui….), ma quello che hanno lasciato è qualcosa di veramente indecente: una devastazione di  lattine, bottiglie di plastica, cartoni e bicchieri vari. Quando la mattina ti trovi davanti uno spettacolo del genere o ti appelli allo Spirito Santo o ti rimbocchi le mani e pulisci. Da solo in meno di un’ora ho raccolto 2 sacchi pieni. Non che sia bravo, tuttaltro!, ma se una cosa non mi piace e ho la possibilità di cambiarla, lo faccio. Non aspetto la manna dal cielo o lo Stato o il Comune o chi altro, lo faccio io. Quello che mi fa veramente imbufalire non sono tanto i ragazzi che allegrotti hanno lasciato uno scempio (ma se li becco….), quanto le persone che non hanno più la capacità di rapportarsi col “bene comune”. Non è lo Stato che si deve preoccupare del Pubblico, ma noi in prima persona! Le Cose Pubbliche sono nostre, lo Stato siamo noi, la Società siamo noi! Non ci vuole un genio a capire che questa spiaggia è libera nel bene e nel male: se il comune non ha i mezzi o la voglia di mantenerla, è in mano nostra! Siamo noi a doverla RISPETTARE e FARLA RISPETTARE. Lamentarsi non serve a niente, serve solo ad alimentare un regime di istituzionalizzazione del pubblico o di mercificazione dei beni comuni! Le spiagge pubbliche sono uno dei pochi luoghi ancora veramente in mano nostra, pensateci bene! Non sprechiamo questa occasione! Non lasciamoli svendere o  controllare dalle amministrazioni o dai privati! Non siamo capaci di amministrarci un pezzo di mondo lasciato lì per noi?!?! È un bene preziosissimo.
La massima autorità in campo pubblico sono le persone comuni….
Quindi se qualcuno un giorno vi ci manda perché avete domandato: “ma lei è un volontario”, mentre quel “lei” raccoglie anche le vostre porcherie, non ve la prendete!
Inizio a pensare che le cose preziose bisogna guadagnarsele. Io il mare lo amo profondamente e non permetto a nessuno di offenderlo, con le buone, ma anche con le cattive…. Perdonate lo sfogo, ma ora basta!
Per riprendere uno slogan storico di GreenOceanSurfing: madre natura ne ha abbastanza, ma anche io!