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16/07/13

Scegli il tuo longboard



Si fa presto a dire “longboard”, ma non sono tutti uguali, anzi!
Spesso ci è capitato di rispondere ad e-mail di amici, anche non necessariamente principianti (anzi) che volevano consigli su che longboard comprare, e considerando l’interesse che questa tipologia di tavola riscuote, specie nel periodo estivo, abbiamo deciso di fare un vero e proprio post con qualche semplice dritta, ben sapendo di non poter esaurire così un discorso molto più ampio.

3 magnifici longboards - Kipu
 Per iniziare vorremmo solo dare una indicazione iniziale su come affrontare il discorso long.

Sì, è vero: si prendono più onde (forse);
sì, è vero: si rema più facilmente e velocemente;
sì, è vero: è possibile prendere onde insurfabili con altre tavole,
ma forse approcciarsi al long solo per una mera questione di quantità è decisamente riduttivo. Il longboarding (o anche il logging, ancora di più) è stile, anzi, ricerca continua di stile ed una vera e propria arte dell’espressione sulla superficie liquida, quindi quando comprerete la vostra prima tavola sopra gli 8 piedi sappiate che state entrando in una nuova dimensione dello scivolare….;)
Detto questo, cominciamo!

Rispetto a quello che era il longboard alle origine le cose sono cambiate in termini di peso, design e performance ed oggi c’è la possibilità di reperire abbastanza facilmente la tavola che più si addice per gusti e conformazione fisica alle nostre esigenze.
Ovviamente il panorama è talmente ampio che per prima cosa bisogna inquadrare quali sono le nostre esigenze soprattutto considerando che stile di surf abbiamo o vogliamo ottenere, se classico-tradizionale o più moderno e vicino allo stile shortboard; quale è la nostra abilità, che tipo di onde caratterizzano il nostro spot e qual è la nostra costituzione fisica.
In linea di massima esistono 2 grosse distinzioni fra le tavole cosiddette longboard: “classic” e “performance”.

Slider: Tommaso Varriale - Foto: Ketty Lampredi
Come avevamo accennato, le prime sono vicine sia come design che come stile di surfata a quello stile tradizionale fatto di crossstepping (camminare sulla tavola incrociando le gambe), noseriding (surfare sulla punta della tavola), kneedrop (cambi di direzione con uno stile particolare, abbassando molto il ginocchio posteriore), e trimming (ricerca del giusto equilibrio fra velocità, stile e posizione sull’onda). Queste tavole sono abbastanza voluminose con dimensioni importanti, lunghe sopra i 9 piedi, larghe più di 22 pollici e spesse almeno 3 pollici con bordi paralleli, nose alquanto largo e kick-tail. Generalmente sono tavole molto pesanti e vengono condotte sfruttando l’inerzia prodotta dalla tavola che scivola sull’acqua. Sono tavole che con un certo adattamento possono avvicinarsi a quell’idea di longboard che parte su tutto e che dà quella sensazione di scivolare sempre e comunque, ma è pur vero che se usate solo per tagliare l’onda ne viene mortificata la vera natura: è come avere una Ferrari e usarla per andare a comprare le sigarette in piazza. Spesso sono tavole artigianali e rappresentano una vera e propria cultura, non solo un modo per passare una giornata al mare, ma ognuno fa quel che vuole e scivolare fa sempre bene;).

Marco Boscaglia - Performance Red'z
Ci sono poi i longboard performanti: quelle tavole che pur essendo sopra gli 8 piedi possono essere condotte anche come tavole più corte affrontando le onde con maggiore disinvoltura e permettono di compiere manovre anche molto vicine allo shortboard (360, snaps, aerial….), pur mantenendo la capacità di essere condotte sul nose per lunghi e appaganti noseride. Sono tavole intorno ai 9 piedi, più strette e sottili delle classiche, con una curvatura longitudinale (rocker line) anche molto marcata (e in un certo senso questo favorisce i principianti evitando l’ingavonamento). Ma attenzione: spesso sono disegnate per le gare e quindi necessitano di una certa abilità per saperle condurre….


Lo shape

Nose e tail (prua e poppa): estremità larghe producono più trazione sull’onda e favoriscono il noseride, mentre le più strette migliorano le prestazioni in termini di velocità. Nose piatto, largo e con una concavità sul fondo aiuta lo stallo sulla punta. Un leggero rialzo sulla coda della tavola (kick) aiuta la manovrabilità di tavole spesse voluminose e difficili da girare.

Larghezza: in generale più una tavola è stretta più va veloce ed è adatta per onde di dimensione maggiore, più è larga, più sarà stabile e facile da far partire su onde meno potenti. Lunghezza e larghezza sono spesso combinate per creare tavole quanto più versatili.

Bottom (carena della tavola): la “parte sotto”, quella che non si vede, è molto importante e determina la velocità della tavola e la sua capacità di tenersi aggrappata all’onda o di fuggire via. Per le classic: un bottom convesso produce un trascinamento (drag) quindi trattiene la tavola vicina alla schiuma (pocket) che è dove ci si deve trovare per tenerci in equilibrio sulla punta e allo stesso tempo la parte concava proprio sotto il nose crea un “cuscino” d’aria che ci permette di volare sull’acqua (godimento puro!!). Per le performance: leggero cucchiaio sotto il nose per favorire comunque il noseride, ma carena che diventa bi-concava dopo il centro tavola per aumentare la velocità e far volare la tavola oltre il bottom-turn verso la manovra sul lip in piena velocità.

Rails (bordi): qui ci sarebbe da aprire un altro capitolo, ma in pratica: bordi più voluminosi e pieni renderanno la tavola più stabile, ma allo stesso tempo non saranno facili da immergere, quindi manovre più lente e meno tenuta su onde ripide. Bordi più fini (tirati) renderanno la tavola più manovrabile e gestibile sulla parete dell’onda, più controllo in velocità, meno stabilità ai bassi regimi.

Rockerline (curvatura longitudinale): come sempre 2 estremi, un compromesso…. Tavole più curve saranno più lente, ma molto più maneggevoli e “con meno problemi”. Tavole piatte partiranno prima su onde piccole o mosce, ma saranno più dure da gestire in manovra e sul ripido.

Peso: un classicone vuole essere pesante e farsi sentire mentre scivola, spesso queste tavole vengo addirittura appesantite per donare quella inerzia che viene proprio ricercata da un amante del genere; tavole più leggere sono più manovrabili e facili da condurre in manovre verticali e sono l’ideale per uno stile più aggressivo e desideroso di attaccare il lip con potenza.


Come è facile intuire o si sta cercando una tavola specifica per un uso specifico oppure l’ideale è cercare una tavola che sia un buon compromesso e che ci permetta di entrare nel mondo del longboard, assaporarne il gusto per poi capire se e quale tipo di tavola ci darà lo stile che stiamo cercando…. Che dire, se vogliamo solo una tavola che prenda onde minime e vada dritto tagliando l’onda anche una tavola in spugna o un biccone va benissimo. I longboards rappresentano decine e decine di anni di ricerca, spinte forti in avanti, ritorni alle origini, innovazioni e tradizioni e possono rappresentare per chiunque una vera e propria illuminazione, lasciandosi trasportare dalla sensazioni che solo una tavola lunga e pesante sa donare….

Per qualunque dubbio, delucidazione e se trovate che non siamo stati del tutto esatti, noi siamo sempre qui…. critiche, consigli o saluti:
info@greenoceansurfing.com