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31/01/12

OOM: RRD SUPer Classic 7'11"



 Una tavola dalle mille onde!
Questa è la prima tavola sotto i 9 piedi che provo e sono veramente entusiasta!

 
Dallo shape si capisce esattamente come si comporterà la tavola in acqua:

-    grazie alla prua larga e leggermente concava prende le onde con una semplicità impensabile; a patto, certo, di dare pagaiate decise e di capire esattamente come posizionarsi coi piedi;

-    lo scoop tirato, ma efficace permette di partire anche in ritardo e scongiura la frullata;

-    la carena biconcava accelera sulla parete e grazie al round-tail stretto è facile dare qualche pompata in più per prendere ancora più velocità;

-    la V a poppa facilità la manovrabilità e impostare le manovre è veramente intuitivo;

-    il kick-tail spinge poi il limite delle manovra e ti dà quello spunto in più….

-    il pad che ricopre la tavola per ¾ è morbido e grippante e il kick finale ti permette di spingere sulle manovre alla perfezione.

-    pinne configurabili quad, 2+1, thruster o songle. Basta scegliere fra morbidezza, stabilità e maneggevolezza, dolcezza.



La tavola è leggera e portarsi in giro un sup 7’11” è tutta un’altra storia (entra in una station wagon in assoluta semplicità). Quando l’ho messo in acqua la prima volta ero un po’ impensierito visto il litraggio abbastanza ridotto (110 litri) e che non ero mai salito su un sup sotto i 9 piedi, ma devo dire che appena in piedi mi sono sentito subito a mio agio (per la cronaca peso sui 68kg).
Certo, un minimo bisogna abituarsi ad avere molto meno tavola sotto e quando alza il vento e il chop bisogna bilanciare bene con le gambe e in alcune situazioni sembra di stare sull’indoboard, ma quando prendi un’onda la reattività della tavola ti lascia il sorriso in faccia.


Ho provato la tavola in diverse condizioni: con onda liscia sul metro – metro e mezzo veloce; con mezzo metro lento; con onde veramente inconsistenti: meno di un piede! In tutte queste occasioni la tavola ha dato il meglio e il suo limite è solo il “pilota”… se vuoi puoi! Parte su tutto, accelera in un attimo, gira con un soffio e grazie alla sua compattezza è anche molto agevole per passare le onde e raggiungere la line-up.
Insomma quando le onde sono belle ci si diverte sempre ed è facile parlar bene di una tavola. La cosa più sorprendente, e per me che amo il sup proprio per la possibilità di stare in acqua quando col surf  è impensabile, è che è possibile arrivare al limite dell’insurfabile (ben sotto i 30 centimetri….) e divertirsi veramente! Non parlo di drittoni, ma di rail-to-rail e attacchi al lip….
Ho fatto provare la tavola ad un paddler un po’ meno esperto, per capire l’effettiva accessibilità, e devo dire che ci si è ambientato bene. Unico gap all’inizio è prendere le onde che, come dicevo, è un momento che necessita di un po’ di tribolazione iniziale per trovare la sintonia fra posizione dei piedi, pagaiata potente e row-effect.
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Unico neo della tavola forse potrebbero essere i bordi un po’ voluminosi (forse soprattutto a poppa li avrei preferiti leggermente più tirati), fatto che si tramuta in un leggero rimbalzo in fase di bottom turn, quando le onde sono un po’ più grosse. Ma devo dire che spingendo bene con i piedi e mantenendo il peso “a valle” i bordi mordono l’acqua senza esitazione e si disegna la linea che si desidera.


In conclusione, è una tavola divertentissima e maneggevolissima, fuori e dentro l’acqua; che dà il suo meglio in condizioni al limite permettendo di surfare, nel vero senso della parola, onde adatte ai puffi. Mi sono trovato a prendere mini-onde che non avrei nemmeno tentato con il longboard, e di essermi divertito come un matto (vedi video). Divertente, divertente e divertente!La consiglierei al surfista esperto che ne trarrà il meglio, ma anche a coloro che vogliono spingersi un pò oltre, rischiando qualcosa, ma superato il primo periodo di adattamento gli orizzonti si allargano a dismisura....



Qui di seguito troverete 2 video:
Il primo come testimonianza del primo giorno in cui ho messo i piedi sulla tavola. Io non sono un campione eppure dopo poche onde mi sono sentito piano piano a mio agio.



Il secondo una visione in "prospettiva-surfer" per apprezzare la reattività della tavola.