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02/05/11

Salviamo Anzio: guardarsi attorno (il guardacoste)

Oggi, 2 maggio, avremmo capito se i lavori avrebbero avuto la pausa estiva il 30 aprile, come descritto dalla ordinanza comunale, oppure se sarebbero continuati fino a fine maggio, come da voci di corridoio.... fatto sta che stamattina presto la ruspa è arrivata, un'ora di baccano, poi improvvisamente è scomparsa per tutto il giorno! Un giorno in meno è sempre benvenuto, ma che sarà successo? Staremo a vedere....

24 marzo - 22 aprile: un mese di duro lavoro....
Diciamoci la verità: dopo 3 mesi di articoli e post e parole al vento la questione “dighe” ad Anzio ha iniziato a stufare, soprattutto il fatto che poi, nonostante la mole di informazioni che si è cercato di far passare, gli stessi cittadini della città non si sono mai interessati più di tanto al problema.
L'idea che si è cercato di far passare è che è un problema solo dei surfisti e di altri pochi che non vedono la questione nella giusta prospettiva.... e qual'è questa prospettiva? Che aumenterà la spiaggia? Che la costa verrà protetta dalle mareggiate? Che le “dighe” diverranno tane per polpi e luoghi dove imbandire tavolate e barbecue? Vedendo la qualità dell'acqua all'interno della barriera qualche domanda ci sarebbe da porsi. Soprattutto considerando il fatto che tutti questi massi terrosi producono un fondale limaccioso e marrone.
Ma la teoria è una cosa diversa dalla pratica e allora ci si accorge che se a Nord del pennello (all'interno della “diga”) l'acqua è torbida e poco gradevole alla vista e a Sud (mare aperto) è senza ombra di dubbio pulita e trasparente.... insomma, a distanza di 5 metri, i genitori fanno giocare i loro bambini nell'acqua melmosa....
Mare o lago? Laguna....

C'è poco da capire, ma da stupirsi allora quando il sindaco della città adiacente, Nettuno, dopo poco tempo dalla realizzazione delle dighe soffolte dichiara:“....stiamo lavorando e facendo pressioni presso gli organi di competenza per la tutela della costa di Nettuno, duramente colpita dal fenomeno di erosione. E’ ormai evidente che il sistema delle dighe soffolte sia del tutto insufficiente e inadeguato: è necessaria la collocazione di pennelli a protezione dell'intero tratto di costa, progetto che sostengo da tempo e su cui ho riscontrato anche il favore di diversi operatori di stabilimenti balneari”. E allora l'ARDIS (stessa agenzia regionale che si occupa dei lavori ad Anzio) decide di intervenire con provvedimento di somma urgenza per rimuovere le barriere soffolte e lasciare i soli pennelli.

I primi abitanti degli scogli
Il plasto-polpo....
 E pure a Sabaudia, la giunta insieme con l'Ente Parco, la Provincia di Latina e il Consorzio di Bonifica avalleranno progetti alternativi alla prossima riunione con l'ARDIS il 5 maggio prossimo che prevedano la ricostruzione ambientale della duna di San Martino con interventi di ingegneria naturalistica e la difesa della costa con metodi diversi dalle barriere soffolte. Un membro del consiglio direttivo dell'Ente Parco, Nello Ialongo, si dice contrario alle barriere soffolte in quanto, sostiene, tale metodo ha sempre causato devastazioni per le coste limitrofe.
Chiavetta e Ialongo evidentemente devono essere dei surfisti per accanirsi contro le povere barriere....
Ma tant'è, l'importante è far vedere che si interviene tanto poi c'è sempre tempo di re-intervenire, no? Restiamo comunque in attesa per vedere quel che uscirà dall'incontro ARDIS - Comune di Sabaudia - Ente Parco.

RICORDATEVI CHE LA REGIONE PENSA ANCHE A VOI.... PRESTO CI SARANNO ALTRI 25 MILIONI DI PIETRE NEI NOSTRI MARI.... MA PARE SIA UN PROBLEMA CHE RIGUARDA SOLO I SURFISTI, E NEMMENO TUTTI!!!! SVEGLIAAAA!!!!

Queste le 2 gocce di pioggia di sabato. Affrontare i problemi con cognizione di causa, l'unica cosa richiesta....
Presto lo scempio che stanno perpetrando ad Anzio potrebbe essere fatto a casa vostra, sulle vostre spiagge, a coprire i vostri spot.... facciamo in modo che tutte le Amministrazioni e i cittadini stessi siano spinti a pretendere il rispetto per il proprio territorio e delle proprie risorse naturali e ambientali. Non lasciamoci fregare dall'idea che tanto non ci possiamo fare niente.... prima o poi le cose devono cambiare e noi possiamo essere parte del cambiamento.... 
Scrivete a:
ilguardacoste@gmail.com
per creare insieme un database di tutti gli interventi antierosione fatti in Italia e avere un'arma, per salvare i nostri spot, contro le istituzioni nel momento del confronto.... foto, testi, progetti, prima-e-dopo, commenti da locals....

RICORDATEVI CHE QUESTO FINE SETTIMANA CHIUDEREMO LA RACCOLTA FIRME, QUINDI FORZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!