Pagine

05/01/11

SHARK el Sheik o una grande piscina senza squali?




Era dagli attentati del Luglio 2005 che la tranquilla meta turistica di Sharm el Sheikh, sul Mar Rosso, non riceveva così tanta attenzione nella cronaca mondiale. In queste ultime settimane si è tornato a parlare di Sharm. Ancora una volta per fatti spiacevoli, purtroppo: una serie di incidenti senza precedenti. Questa volta niente bombe, ma uno squalo che ha morso alcuni bagnanti.
Giornalisti e televisioni, incuranti di dare notizie corrette al loro pubblico, interessati invece al sensazionalismo che evoca il morso da parte di uno squalo, sono arrivati a dire che un grande squalo bianco assassino sta terrorizzando Sharm. Peccato che lo squalo bianco, Charcharodon carcharias, viva prevalentemente in acque fredde e, ad oggi, non sia mai stato avvistato in Mar Rosso.

Rivediamo l’accaduto in ordine cronologico.
20 Ottobre: villaggio Sharm Club. Primo incontro con uno squalo longimano adulto, Charcharodon longimanus, che è stato fotografato mentre nuotava vicino alla costa.  
Primo avvistamento _ Foto di OnlyOne ApneaCenter
Una testimone oculare ha raccontato che una bagnante, in acqua vicino al pontile del villaggio, aveva iniziato ad urlare. Dalla riva pareva che la bagnante fosse in acqua con le pinne aperte che emergevano dalla superficie dell’acqua. In realtà la bagnante era in acqua senza pinne né maschera. Le pinne che aveva visto la signora dalla riva erano la dorsale e la caudale del longimano. Fortunatamente, la bagnante ha riportato solo una ferita circolare lieve, probabilmente neanche da morso ma da sfioramento, e se l’è cavata con qualche punto e un grande spavento. C’è da dire che non era la prima volta che uno squalo longimano si aggirava curioso dalle parti della piattaforma usata dagli apneisti per allenarsi, era stato visto varie volte ma non si era mai avvicinato tanto alle persone in acqua.
Per non creare panico, l’incidente non è stato diffuso, anche se a Sharm da sempre le voci girano veloci e la notizia è circolata lo stesso.

30 Novembre, più di un mese più tardi: uno squalo morde 3 diverse persone nello stesso giorno. Le autorità danno la colpa ad un unico longimano adulto di circa 2 metri e mezzo, fotografato da un subacqueo al Coral Bay.  
Longimano responsabile dell'attacco al coral bay, ha una cicatrice semicircolare (sembrerebbe di un morso) sulla pinna caudale _ Foto di Fabio Casarotti
Tutti gli incidenti hanno avuto luogo lungo il punto di costa che va dal resort del Coral Bay, dove è stata morsa una donna russa, fino alla punta di Ras Nasrani, una distanza di una decina di chilometri. 


Nei diversi incidenti, sono stati feriti gravemente 3 turisti russi, di cui 2 uomini e una donna, che sono stati trasportati d’urgenza in una struttura ospedaliera del Cairo.
Questa volta, le Autorità egiziane si sono mosse, in preda al panico, vista la situazione senza precedenti.
1 Dicembre: sono state chiuse tutte le spiagge e vietati gli sport acquatici di ogni genere; anche le immersioni e le attività snorkeling sono state vietate dappertutto, con la sola eccezione della zona del Parco Marino di Ras Mohamed. Nottetempo è iniziata la caccia allo squalo. Barche del Parco Marino hanno pasturato, cioè gettato in mare enormi quantità di sangue e resti di pesce per attirare gli squali. Fonti ufficiali hanno riferito di aver ucciso 2 squali, un mako e un longimano, additati subito come i responsabili degli incidenti. 



In realtà qualche giorno dopo l’autopsia è emerso che i 2 squali uccisi erano innocenti. Uccisi inutilmente.
4 Dicembre: le spiagge vengono riaperte, dopo una serie di immersioni effettuate dalle autorità per assicurarsi che tutto fosse tranquillo.
5 Dicembre: un’anziana turista tedesca viene morsa da un longimano mentre nuota davanti all’albergo Hyatt. La signora muore per le gravissime ferite riportate. Testimoni oculari riferiscono che, prima dell’incidente, alcuni turisti avevano gettato cibo in acqua, richiamando una moltitudine di pesci di barriera per fare delle foto. In Mar Rosso vige ovunque il divieto di dar da mangiare ai pesci, ma purtroppo sempre più spesso tale divieto non viene rispettato. Ci sono alberghi che arrivano a dare ai loro ospiti delle “fish bags”, cioè delle buste con avanzi di cibo da gettare in acqua per attirare i pesci. Prima di dar da mangiare ai pesci sarebbe saggio pensare che i pesci piccoli attirano i pesci grossi. Questa è la legge della natura.
Le barche col fondo di vetro buttano usualmente cibo in acqua per essere attorniate da miriadi di pesci colorati da far vedere ai turisti.  Nessuno fa niente per impedirlo per non rovinare il loro discutibile business.

Sempre il 5 Dicembre le spiagge vengono nuovamente chiuse, le immersioni, lo snorkeling e gli sport acquatici vietati. Vengono invitati a Sharm diversi esperti di squali di fama internazionale per capire le cause di questo comportamento assolutamente atipico dello squalo o degli squali in questione.
8-28 Dicembre: le immersioni, lo snorkeling e gli sport acquatici sono permessi seguendo una lunga serie di regole per garantirne la sicurezza, seguendo il consiglio degli esperti internazionali in materia di squali.
Si parla di reti di sicurezza, ipotesi inattuabile perché possibile solo in presenza di fondali sabbiosi poco profondi e senza corrente. Il Mar Rosso arriva ad una profondità massima di 2600 metri, presenta forti correnti e reef a strapiombo che arrivano dalla superficie fino a centinaia di metri di profondità. Si parla di torrette di avvistamento per le spiagge degli alberghi, e in ultimo di un sistema di boe che emetterebbero onde elettromagnetiche per allontanare gli squali e le razze dalla costa dove sorgono le strutture alberghiere. In pratica si trasformerebbe così la costa di Sharm in un’enorme piscina senza squali né razze. Non basterebbe invece educare i turisti che entrano in acqua a rispettare l’ambiente marino e le sue regole?

Dieci anni fa, Sharm era prevalentemente meta di subacquei, perlopiù abituati a rispettare l’ambiente in cui si immergono.
Oggi Sharm è meta di turismo di massa. Costa poco e purtroppo sempre più persone vengono qui per una settimana senza sapere nulla del delicato ecosistema marino del Mar Rosso e dei danni che provoca la loro ignoranza. Per compiacere il mercato turistico, si preferisce dunque trasformare il Mar Rosso in un gigantesco acquario a cielo aperto? Pare di si.
Fonti non ufficiali riferiscono che la caccia non si sarebbe conclusa con l’uccisione dei 2 squali all’inizio di Dicembre, ma che ad oggi sono stati uccisi almeno 8 esemplari di specie diverse di squalo, incluso uno squalo nutrice, non considerato neanche potenzialmente pericoloso per l’uomo. Perché?
L’HEPCA, Hurghada Environmental Protection and Conservation Association, infuria senza mezzi termini contro l’uccisione indiscriminata degli squali di Sharm el Sheikh. Dal 2006, la legge egiziana vieta la cattura, l’uccisione e la vendita di squali. Così come vieta la pesca, ad eccezione di alcuni periodi prestabiliti ed al di fuori dei parchi marini. Sempre più frequentemente si osservano barche di pescatori di frodo che si allontanano dai siti di immersione alle prime luci dell’alba, dopo aver pescato illegalmente senza sosta tutta la notte. Anno dopo anno facendo immersioni nei parchi marini di Sharm ci si rende conto delle conseguenze di questa pesca selvaggia: c’è sempre meno pesce in acqua.
Il Direttore del Protettorato del South Sinai, perlopiù Dottore in Biologia Marina, si è difeso dalle accuse dell’HEPCA dicendo che l’uccisione indiscriminata di squali rientra in un processo di shark assessment, o “valutazione”, riconosciuto scientificamente. Tale “valutazione” comporta l’esame delle interiora degli squali in questione e quindi l’uccisione di tutti gli esemplari catturati. Il brillante biologo, dopo aver esaminato le interiora degli squali uccisi per una decina di giorni, si è spinto ad una ridicola conclusione: in Mar Rosso, a suo dire, sarebbe presente un “surplus” di squali. Per chi non lo sapesse, a livello globale tantissime specie di squalo sono protette e alcune addirittura in via di estinzione. Chi poi avesse fatto immersioni qui a Sharm sa che non è affatto facile né usuale incontrare queste splendide creature sott’acqua, quindi la domanda sorge spontanea: come si può dichiarare che nelle acque di Sharm sia presente un “surplus” di squali?

Quali sono state le cause di questo comportamento anomalo degli squali?
Iniziamo col dire che nessuno squalo attacca volutamente un essere umano. Gli squali non mangiano le persone. La nostra carne non ha un sapore che piace agli squali. Il morso, se accade, è un modo di capire cosa siamo. Infatti, se uno squalo morde una persona accidentalmente, lascia poi la presa. Non ci mangia perché non siamo le sue prede usuali. Tutti gli incidenti sono provocati da comportamenti umani errati, spesso inconsapevoli. Quando entriamo in mare dobbiamo sempre tenere a mente che varchiamo la soglia di un ambiente che non è il nostro. La possibilità, anche se remota di incontrare uno squalo esiste e siamo noi che dobbiamo capire come interagire con queste creature, che sono in cima alla catena alimentare del mondo marino da milioni di anni, non cacciarli via dal loro habitat naturale.

La causa principale degli incidenti verificatisi a Sharm è ormai risaputa ed è, come sempre, da ricercare in un comportamento umano errato. A fine Novembre, periodo della festa musulmana del sacrificio, l’Eid, l’equipaggio di una nave cargo ha gettato in mare oltre mille carcasse di montoni e pecore, pensando erroneamente che sarebbero andate a fondo. Le carcasse si sono invece gonfiate d’acqua, galleggiando in superficie trasportate dalle correnti.
Carcassa di pecora... apparentemente un cargo ha scaricato in mare centinaia di carcasse dopo la festa musulmana dell'Eid... pare che questo abbia attirato gli squali...

Gli squali sono gli spazzini del mare, e sono stati attirati dalle carcasse in putrefazione. Le correnti hanno trasportato le carcasse e gli squali verso la costa. Un’eccessiva abbondanza di cibo in acqua può provocare un comportamento definito in ecologia come “frenesia alimentare”, un’alimentazione rapida e incontrollata, che porta uno squalo, ad esempio, a mordere alla cieca qualsiasi cosa si trovi alla sua portata, anche altri squali o una persona che si frapponga fra lui e il cibo. Un comportamento assolutamente comprensibile. Allora perché a far le spese di un errore umano sono ancora una volta il mare e le sue creature?

Curiosità sugli squali:
-Tra le circa 500 specie conosciute di squalo, solo 4 sono ritenute potenzialmente pericolose per l’uomo: il grande squalo bianco, lo squalo longimano, lo squalo tigre e lo squalo dello Zambesi.
- Uno squalo mangia solo 1 kg e mezzo di pesce 3 volte alla settimana.
- Quanto sono pericolosi gli squali? 100 milioni a 1, questa è la proporzione di uccisioni squali/uomini nel 2007; per ogni uomo ucciso da uno squalo l'uomo uccide 100 milioni di squali.

Per saperne di più su questi meravigliosi padroni del mare, per sapere come comportarsi se vi capita di interagire con loro, prendete qualche minuto per guardare questo video eccezionale: fa davvero riflettere. Buona visione.  


P.S. Una buona notizia: Il Governatore del Sinai in data 2 Gennaio 2011 ha dichiarato di aver deciso di non accettare l’installazione dei cosiddetti scudi anti-squalo in quanto non ci sono prove scientifiche del loro effettivo funzionamento. Gli squali del Mar Rosso ringraziano.


Articolo di Barbara Ferri.

Barbara Ferri nasce sotto il segno dei pesci da padre Ufficiale della Marina e madre giramondo. Approda a Sharm El Sheikh nel 1999 dove, stregata dalle meraviglie sommerse, tuttora dedica la sua vita alle riprese subacquee. Laureata in scrittura creativa e scrittrice di narrativa.

 www.greenoceansurfing.com