Come uomini e come surfisti l’elemento acqua non può lasciarci indifferenti. L’acqua è alla base della nostra vita, alla base di ogni forma di vita sul nostro o altri pianeti.
L’acqua come materia è caratterizzata da una sua propria specifica conformazione geometrica, disponendosi a tetraedro e creando strutture diversissime a seconda di moltissimi fattori.
Pensate ai cristalli di neve, al microscopio risultano tutti diversi con una propria identità geometrica; anche sciogliendoli separatamente e ricongelandoli si otterranno le stesse geometrie di partenza. Si deduce che ogni molecola d’acqua ha una sua identità originale.
Attraverso numerosi studi, si è visto che la molecola d’acqua porta anche con sé memoria degli elementi con cui entra in contatto. Questo è alla base, per esempio, dell’omeopatia: l’acqua entrando in contatto con un elemento ne porterà memoria geometrica nella sua struttura per quanto minimo possa essere stato il contatto (in omeopatia si parla spesso di quantità infinitesimali) e di questo porterà i benefici al corpo che la ingerirà.
Uno studioso giapponese Masaru Emoto negli ultimi dieci anni gira il mondo facendo conferenze e seminari per insegnare il suo presunto metodo di studio per sperimentare la memoria dell’acqua. Egli è convinto di poter dimostrare che sottoponendo un certo quantitativo d’acqua ad un determinato stimolo, come possono essere delle parole, questa posta alla temperatura di 5°C sotto lo zero assumeva diverse strutture geometriche a seconda del tipo di informazione che subiva. A parole positive, come “amore” o “pace” o Madre Teresa di Calcutta”, le molecole assumevano strutture perfette come quelle di un cristallo o un fiore; sottoponendo l’acqua a parole come “male” o “Adolf Hitler”, le stesse molecole assumevano forme caotiche, tumorali.
Chiaramente non sono le parole in sé , ma lo spirito con il quale vengono pronunciate o scritte.
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Qualche anno or sono un biologo francese di nome Jacques Benveniste, direttore del Digital Biology Laboratory di Clamart (F) affermò, con dimostrazioni basate sulle sue ricerche, che "l'acqua è provvista di memoria".
Il fenomeno in oggetto fu scoperto per caso nel 1984, mentre Il dr. Benveniste lavorava sul sistema ipersensibile (allergico) portando alla luce, nell'alta diluizione dell'acqua nella quale era stata all'inizio diluita una determinata sostanza, che quest'acqua altamente diluita, dava luogo ad una reazione come se fossero ancora presenti le molecole della sostanza originale; quindi l'acqua manteneva una traccia delle molecole presenti all'inizio delle diluizioni. La reazione della comunità scientifica di allora, fu immediata ed incredula, ovviamente.
Benveniste ha avuto ed ha pienamente ragione, per un fatto semplicissimo e riproducibile anche in casa: mettete un pentolino di acqua sul fuoco e fatela bollire, indi riponetelo con il recipiente nel frizer assieme ad un altro recipiente di acqua fredda, ebbene scoprirete che l'acqua calda CONGELA più in FRETTA di quella fredda!
Perché ? Per un fenomeno semplice: le strutture che collegano le molecole d'acqua con legami di idrogeno, subiscono una serie di cambiamenti nei passaggi di stato dei quali rimane traccia nell'acqua in virtù di fenomeni di "isteresi" *. In altre parole l'acqua ricorda (quindi memorizza) il percorso energetico ed entropico * che ha subito nella fase di riscaldamento e durante il processo di congelamento, lo ripercorre in senso inverso e con maggiore velocità. "Ricorda", cioè, tutto il "percorso" effettuato precedentemente. Provare per credere !.
Note:
* isteresi = fenomeno per il quale l'induzione dipende anche dalle vicende elettriche o magnetiche precedenti.
* entropico = esprimente il grado di disordine interno e di disorganizzazione delle molecole dovuto al cambiamento di temperatura.
* isteresi = fenomeno per il quale l'induzione dipende anche dalle vicende elettriche o magnetiche precedenti.
* entropico = esprimente il grado di disordine interno e di disorganizzazione delle molecole dovuto al cambiamento di temperatura.
Sempre Masaru Emoto scrive un libro, fra gli altri, “messages from water”, in cui, prendendo spunto dal biochimico nutrizionista Lee H. Lorenzen Jr., fa delle interessanti scoperte. Presa dell’acqua distillata e sottoposta ad alcuni stimoli, come musica, frasi scritte o vicinanza ad oli essenziali, la cristallizza a -5°C e la fotografa al microscopio…. le immagini sono incredibili e si comprende chiaramente come le molecole d’acqua interagiscano effettivamente con gli impulsi esterni.
Altri risultati si possono riscontrare sottoponendo a cristallizzazione acqua di rubinetto di alcune città, come acqua di sorgenti: dal caos alla melodia.
In alcune società durante alcuni momenti gioiosi della vita, come matrimoni o battesimi, al centro della festa viene posta una grande coppa in vetro di acqua. Alla fine della festa, ogni ospite è invitato a bere un pò di quell’acqua per portare con sé la gioia dell’evento.
Dimostrazioni di questo tipo se ne incontrano in tutto il mondo. La saggezza popolare capisce, al di là di ogni scienza, che l’acqua ha la capacità di trattenere lo spirito del luogo che le è intorno e ne trae vantaggio in ogni cultura.
Pensiamo che ogni cosa è acqua compreso il nostro corpo; l’acqua raccoglie e ricorda informazioni, positive e negative allo stesso modo; l’acqua è alla base della vita, di ogni vita. Pensiamo a quanto possano fare pensieri negativi su noi stessi o quanto possa fare l’inquinamento sulle masse degli oceani….
Certo niente di tutto questo finora trattato può essere considerato scienza, ma può essere preso come spunto per riflettere o fantasticare sulla questione. Niente e nessuno può impedirci di pensare con la nostra testa e soprattutto niente può impedirci di sognare. L’idea che l’acqua possa davvero avere una memoria è certamente disarmante e inquietante, se si pensa al male su cui scorre l’acqua da secoli e secoli, ma è anche un’immagine affascinante e un messaggio di speranza per il futuro.
Il brutto e il bello della conoscenza.
Fonti: