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13/12/11

Oom: BING Dharma 5'6"


 

Che devo dire di questa tavola…. 
Mi sono innamorato di lei mesi fa, ma solo da poco grazie ad un grande estimatore di ottime tavole (Bella Marco!) ne sono venuto in possesso e tutte le mie più rosee aspettative si sono tramutate in realtà. Faccio il surf da un po’ di anni con tutti i tipi di tavole dal longboard allo short tirato, ma la mia predilezione è per le tavole cicciotte…. Sarà l’età o il mal di schiena continuo, ma preferisco patire meno e divertirmi di più. Unico neo frequente delle tavole corte, ma voluminose è l’agilità e la sensazione di leggerezza. Qua parliamo del non-plus-ultra della progettazione di una tavola da surf…. il Dharma racchiude tutto il meglio di un mini-simmons, di un fish retro, ma anche di uno shortboard moderno.


Larga, corta e sottile. La rockerline abbastanza piatta con il naso largo e concavo ti fanno prendere onde minime, VERAMENTE minime, ma anche ti permettono di passare le sezioni mosce delle onde più grosse, sulle quali, partendo prima, agevola il takeoff. Allo stesso tempo i bordi smussati su tutta la lunghezza della tavola ed i bordi veramente assottigliati della coda fanno sì che la tavola regga pareti ripide con una naturalezza impensabile per una tavola così larga e che giri in una frazione di secondo. La tavola, grazie al suo shape, ti regala sempre il sorriso. E’ incredibile: piccolo, grosso, liscio, caciara. Dopo una ventina di uscite ancora non ho trovato il suo limite; anzi, a malincuore, mi rendo conto che il suo unico limite sono io!
Devo dire che in alcune circostanze anche adottare uno stile un po’ più classico, variando la posizione dei piedi sulla tavola, dona ancora di più una sensazione di totale sensibilità e simbiosi. Mai avrei pensato di poter fare un hang-five su una tavola di 5 piedi e 6!


Ad essere sinceri l'unica cosa che ho dovuto fare, e me ne piange il cuore, è stato attaccare un pad con un buon kick.... effettivamente la tavola, secondo me, dovrebbe essere senza, come tributo alla tradizione, ma devo francamente ammettere che senza il pad posteriore, in alcune situazioni, mi sono trovato inizialmente poco a mio agio. Ora, dopo una buona decina di uscite con il piede grippato, devo dire che mi trovo ancora meglio e apprezzo ancora di più il mix retro-moderno del Dharma.
Matt Calvani e Chris Del Moro hanno fatto un lavoro incredibile, prendendo spunti dal passato mischiandoli con tecniche attuali, come la scelta del settaggio delle pinne: quad. Io non sono un grandissimo estimatore del quad, sebbene ne ho e mi ci diverto, ma preferisco la reattività del thruster; eppure questa tavola non riesco ad immaginarla in altro modo…. Con la sua poppona e il suo particolare “squash-mozzato” (o almeno così lo definirei), le 4 pinne fanno la differenza e non hanno un attimo di esitazione quando devono mordere l’acqua. 



Come è facile intuire consiglio questa tavola a tutti, veramente tutti (a parte ai principianti ovviamente….). credo che possa donare una marcia in più alla surfata di tutti e che soprattutto nei nostri beach-break, dove l’onda non è mai uguale, è eccezionale per la capacità di adattarsi alle più svariate condizioni.
Punti negativi: non ne vedo.

OPINIONI DI:  Bruno –175cm x 68kg – surfista avanzato (soprattutto nell’età;-))

Qui di seguito un mini video sulla tavola e sulle mie prime 2 onde con il Dharma....